L’industria manifatturiera piacentina nei primi sei mesi del 2022 prosegue sul sentiero di crescita iniziato nel 2021. Insieme a fatturato e occupazione, però, per il terzo semestre di seguito aumenta in maniera rilevante anche il dato dei prezzi, fino all’anno scorso trascurabile ai fini delle considerazioni sull’andamento reale degli indicatori. Al netto dell’elemento inflazionistico, il quadro continua comunque a rimanere positivo, seppur in maniera più contenuta rispetto a quello che le cifre segnalano a una prima lettura, e ciò si riflette anche nelle previsioni formulate per il semestre in corso, in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione.
Questo è in sintesi il messaggio che si legge nei numeri della consueta Indagine Congiunturale, che rileva presso le aziende manifatturiere associate a Confindustria Piacenza l’andamento dei principali indicatori nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, nonché le previsioni per il semestre in corso.
Nel semestre appena trascorso, l’intero comparto manifatturiero ha segnato un incremento del 17,32% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2021. Le vendite all’estero, nel complesso, tornano a registrare una performance migliore (+19,70%) rispetto al fatturato domestico (+15,25%).
Il settore meccanico (+16,82%), quello maggiormente rappresentativo a livello provinciale, segue un trend inverso, con il dato del fatturato interno (+17,69%) che supera quello estero (+11,49%). Le misure di incentivazione agli investimenti per i beni strumentali e per la transizione green e digitale sostengono ancora le vendite in Italia, mentre il dato dell’export, seppur positivo, risente delle tensioni a livello internazionale, in particolar modo della crisi russo-ucraina e del conseguente quadro sanzionatorio, con impatti in interi settori strategici nella nostra provincia (oil&gas, beni “dual use”, beni tecnologicamente avanzati).
Il fatturato del settore alimentare cresce del +16,04%, con un dato molto positivo per l’export (+27,75%). Il graduale allentamento delle restrizioni sanitarie nel settore dell’ospitalità e della ristorazione nel corso del primo semestre, sia in Italia che all’estero, ha permesso di recuperare un’ importante fetta del mercato per i prodotti alimentari distribuiti nei canali Ho.Re.Ca.
Proseguono nel momento positivo anche le imprese del settore dei materiali edili (fatturato +14,15%) e quello delle industrie varie (fatturato totale +21,98%).
Un importante traino alla crescita dei fatturati è venuto anche dall’aumento dei prezzi di vendita, in progressiva accelerazione già nelle due precedenti rilevazioni e che, in questa indagine, per l’intero comparto manifatturiero segnano un aumento del +15,52%. L’alimentare è l’unico settore dove l’aumento è ancora contenuto ad una cifra (+6,14%): la trasmissione ai consumatori finali dell’incremento dei costi di produzione è stata, per ora, moderata, e limitata rispetto all’andamento dei prezzi delle materie prime. Le dinamiche dei prossimi mesi determineranno per quanto tempo ancora le imprese saranno in grado di assorbire con i margini i rialzi lungo le filiere di produzione.